La salita è una figata. Il problema, semmai, è la discesa…

di Andrea Rossetti (VAL)

 

Basta una finestra, a volte, per cambiare tutto. Prospettive e angolazioni.

Mentre parla, ogni tanto si gira e osserva gli alberi mossi dal vento fuori dalla grande vetrata […]

Volevo un posto dove potessi vedere qualcosa dalla finestra e che mi permettesse di uscire senza per forza prendere la macchina. Poi non lo faccio tantissimo, in realtà sono un po’ lazzarona…».

Lazzarona, lei. Lei, che va in kayak; lei, che più della metà della sua vita l’ha passata a scalare montagne; lei, che anche in carrozzina e senza poter muovere le gambe dopo un tragico incidente avvenuto in montagna nel 2015 ha scalato la parete più ardua e mitologica del mondo, El Capitan. Lazzarona, come no. Glielo si fa notare, lei ride. «Che ti devo dire: scalare montagne e viaggiare per fiumi ok, per il resto sono una vera pigrona…». Sarà, ma a vedere i muscoli delle braccia e il viso abbronzato dal sole dei monti non si direbbe. Però le crediamo. Perché arrampicata e kayak, per lei, non sono uno “sforzo”, sono semplicemente l’essenza, il tutto, «l’istinto primordiale» come lo definiva Walter Bonatti. […]

Eppure Lola, anche senza l’uso delle gambe, ha compiuto un’impresa che solo i più grandi sono riusciti a compiere, ovvero scalare la montagna più famosa dello Yosemite National Park (Stati Uniti), il posto dove, di fatto, l’arrampicata come la conosciamo oggi è nata. Lola lo ha fatto con la stessa leggerezza con cui è sempre salita in montagna, con cui ha scalato dieci, cento, mille volte la Grigna. Leggerezza, non superficialità. Col sorriso di chi adora le cose semplici e non si aspettava certo il clamore che è seguito alla sua impresa, […]

La volontà, a Lola, non manca di certo. Non tanto per come ha affrontato l’incidente e la disabilità («Anche involontariamente, le prove affrontate in montagna credo mi abbiano permesso di girare pagina in fretta. Ti porti dentro talmente tante esperienze che, alla fine, reagire ti viene spontaneo»), quanto per come ha deciso di percorrere la vita: sempre in salita. Quasi per scelta, più che per necessità: «Salire è bello. Faticoso, ma anche appagante. La salita è figa. Il problema, semmai, è la discesa…». Lei in discesa non ci vuole andare. E così, quando ha capito che l’arrampicata non faceva più per lei (o quasi), si è messa in acqua. 

Una nuova sfida, una nuova salita.

[…] “piccole cose, semplici, che però rendono speciale la giornata e il posto. Fidati, un sorriso vale più di mille eventi mondiali da record. Così porti le persone in montagna: col lavoro e la simpatia, con la fatica e la semplicità».

Mica facile, una strada tutta in salita. Ma ce lo ha insegnato proprio Lola: la salita è una figata; il problema, semmai, è la discesa…

 

 

da VAL e/o https://www.valseriana/blog/lola-una-vita-in-salita-col-sorriso/

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